KERALA - India del sud
- Cristina

 - 20 ago
 - Tempo di lettura: 4 min
 
Aggiornamento: 25 set
Di cosa parliamo?
breve introduzione in Kerala, India del sud
Il verde Kerala
In viaggio da sud a nord
Munnar: Viaggio nel mondo del thè
Un viaggio in barca ad Allapuzha sulle Backwaters
La casa di Gandhi
Un salto al LeopoldCafè grazie al libro Shantaram
Voglio essere onesta con voi: ci sto mettendo più del previsto a parlarvi dell’India. Sarà che ne sento forte la mancanza e scrivervi di questa terra così incredibile me ne fa sentire definitivamente la lontananza, mi fa sentire di essere tornata anche se sono ancora frastornata dai profumi, ne cerco i colori e i rumori.
Siamo partiti da Trivandrum in Kerala, e piano piano siamo risaliti sino a Mumbai un po' in treno e un po' in aereo.

Il verde del Kerala
Niente è paragonabile alla flora di questo territorio: foreste pluviali verde brillante che circondano piccoli gruppi di case e fronteggiano spavaldamente il mare. Questo mare dalle spiagge lunghe e accoglienti che è circondato da barchette spiaggiate colorate, pescatori che bagnati sino alla vita raccolgono faticosamente reti piene di pesci per poi venderli sulla strada accanto.
In viaggio da sud a nord
Una piccola combriccola di matti con zaino in spalla è partita con me da Trivandrum. Una città dedita al silenzio, alla meditazione e alla medicina ayurvedica, a cui anche noi non siamo riusciti a resistere.
A Kollam, poco distante, i colori hanno iniziato a prendere il sopravvento risaltando ancora di più il verde della foresta che circonda questi luoghi incantati.
Storicamente la città che mi ha affascinata di più è stata Vasco de Gama nella regione di Goa. Questo luogo, che porta il nome del portoghese che per primo ha aperto i traffici indiani in Europa di spezie, frutta e tessuti, è diviso in due parti a seconda della zona della baia in cui ci si trova: Panaji e, appunto Vasco de Gama. La prima parte, più a nord, è caratterizzata da piccole case, lunghi viali pedonali sul mare e promontori che vivono di storie maledette. Una di queste è Dona Paula: suicida per amore le è stato dedicata non solo una spiaggia ma anche un uno dei punti panoramici più incredibili di tutta la zona. A Vasco de Gama, città vera e propria di riferimento per il porto commerciale, si viene invece sorpresi dalla vivacità delle persone, dei mercati colorati, dei tuk tuk che sfrecciano tra le macchine e di santoni che disegnano l’Om sulla fronte dei pochi turisti fuori stagione. Una città che è stata una premessa importante per affrontare la grande città che ci aspettava come prossima tappa: Mumbai.
Giunti di sera la città si presenta a noi per le luci dei grattacieli che si contrappongono ai mercati sui marciapiedi e ai chioschi di cibo colorato, speziato e squisito che abbiamo imparato ad amare. Ci accoglie sin da subito il continuo sottofondo dei clacson che suonano ininterrottamente tra taxi, auto e motorini. Un concerto che si ama o si odia sin dal primo giorno che si arriva in questa terra incredibile ma che in questa città, così grande, naturalmente viene amplificato.
Come vi dicevo mi è molto difficile descrivere questo viaggio perché il fattore umano ha fortemente caratterizzato ogni momento: i movimenti leggeri della testa degli indiani che vogliono dire “va tutto bene” ma che per noi occidentali significano “no” gentili, sorrisi di donne vestite sempre in ordine con sari colorati e puliti anche se le strade non lo sono, uomini che a fine giornata si ritrovano a giocare a carte su un carretto dismesso, bambini anche molto piccoli che ben vestiti con la divisa tornano da scuola tutti insieme o cani che dormono pacifici senza essere disturbanti o disturbati. Sono solo piccole fotografie del mondo che abbiamo avuto l’onore di poter conoscere per qualche settimana. Forse anche voi fareste fatica a distaccarvi.
Viaggio nel mondo del thè
Da Cochin abbiamo invece visitato Munnar, una cittadina circondata da infinite colline fondate dagli scozzesi che oggi sono la più grande riserva di thè indiano e, paradossalmente, inglese. Piccoli cespugli naturalmente ordinati crescono per circa 15 giorni per poi essere spogliati delle foglie che, fatte essiccare, regalano un profumo intenso in ogni sua sfumatura.
Un giro in barca
Da Allapuzha abbiamo voluto provare l’esperienza delle famosissime Backwaters. Si tratta di barche Kettuvallam che sono state rimodernate a piccoli hotel sull’acqua per fare il giro dei canali della zona. Con noi solo il capitano e il cuoco che ha preparato non solo le stanze ma anche colazione, pranzo e cena squisiti. Naturalmente di pesce con riso e spezie insieme a banane fritte per merenda e chai the. Un’esperienza che ci ha toccato nel profondo non solo per i paesaggi che abbiamo visto scorrere lentamente intorno a noi (anche durante un breve acquazzone) ma anche per la loro ospitalità silenziosa che ci ha accolti sul loro mezzo che, probabilmente, è l’unica fonte di sostentamento per tutto l’anno.
La casa di Gandhi
Un tempio, un luogo di pace dove lui poteva esprimere i suoi pensieri con la tipica calma di un uomo che ha combattuto per un’India indipendente dagli inglesi, un’India piena di amore e convivenze pacifiche per tutti gli uomini di ogni religione. Entrare nella sua casa è stato come essere trasportati in un’epoca in cui, anche se con molta fatica, c’era speranza. La sua vittoria, il suo lascito incredibile che ancora oggi fa sentire la sua presenza come viva nelle sue parole, nel suo telaio e tra le mura di questa abitazione piena di ricordi e di viaggi che avevano un solo scopo: ribellarsi senza violenza.
Leopold Cafè
Già negli anni 70 era famoso per la sua indole europea, il Leopold Cafè ora è un bar turistico pur, naturalmente, mantenendo le peculiarità indiane. Avendo letto “Shantaram” e quello che ha vissuto qui il protagonista, entrare in questo luogo è stato incredibile, come sentirsi a casa.




















































