MIAMI
- Zuck
- 20 feb
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 21 feb
Welcome to Miami, Buenvenidos a Miami!
Così recitava la canzone di Will Smith nell'ormai preistorico 1997. Oggi Miami è una città colorata grazie ai cubani che la vivono in tutto suo splendore.
Da spettatore Miami è una città completamente differente rispetto alle monumentali storiche capitali europee. Vive di moderne contraddizioni: Miami beach con spiagge lunghissime dalla sabbia bianca dove si intervallano vivaci torri dell'Ocean Rescue ad altissime palme con storici edifici anni 20/30 simbolo dei grandi anni firmati Fitgerald.
L'entroterra ha invece lunghi cardi e decumani e il cuore del caratteristico quartiere cubano che batte nella città. Qui sigari, musica cubana, luci e suoni, ti proiettano in quella che è la zona più tipica della città: cuba in formato america (e non è del tutto chiaro se sia un pregio o un difetto). Storicamente infatti, tra il 1960 e durante tutta la Guerra Fredda molte famiglie cubane si trasferirono a Miami fondando il quartiere di Little Avana.
Menzione speciale per le isole di Key West che da Miami arrivano sino al Golfo del Messico (o golfo d'America secondo Trump). L'autostrada le percorre tutte, da fuori la città sino al punto più sud d'America. Il mondo da queste parti sembra essersi fermato ai tempi di Ernest Hemingway, luogo scelto anche per una delle sue abitazioni. Immersa nel verde tra le vuizze dell'ultima isola del gruppo, fa sentire il turista come se lui ci fosse ancora e stesse per tornare dopo una lunga battuta di pesca del marlin.
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